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I BIMBI E LA MEMORIA

 

Da un articolo del dott. Alberto Oliverio  – Professore emerito di Psicobiologia ℅ Università Sapienza di Roma.

‘Anatomía del cerebro, cerebro floral_’ by Rosaliartbook

Il dott. Oliverio ci spiega come sia diversa la memoria di un bambino da quella di un adulto.

Ecco alcune fasi che il nostro piccolo attraversa e che lo aiutano a crescere:

  • dai primi mesi di vita matura la “memoria procedurale” legata a gesti utili per afferrare un oggetto, prendersi i piedini e dopo muovere i primi passi.
  • dai 9-10 mesi ecco la “memoria di rievocazione” che aiuta il piccolo a ricordare luoghi legati a un gioco o alla mamma verso cui si dirige
  • verso i 2 anni avviene lo sviluppo del linguaggio, moltissime sinapsi vengono attivate rendendo possibile lo sviluppo cerebrale e le sue funzioni; per questo motivo le altre funzioni vengono messe in stand-by. (Possiamo riconoscere in queste fasi alcuni momenti di “regressione” o rallentamento, magari il bambino richiede di più la nostra presenza o rassicurazione, anche attraverso l’allattamento materno oppure avrà il sonno un po’ disturbato). In questo periodo i ricordi relativi a episodi precisi faticano a crearsi.
  • dai 3-4 anni i ricordi possono essere sia precisi che non, possono confondersi con ciò che hanno visto con ciò che gli è stato raccontato, ecco le “false memorie”
  • verso i 6 anni il bambino associa la parola alle immagini anche se la loro mente può generalizzare e compiere associazioni ma non in maniera selettiva, con in più una datazione imprecisa

In sostanza durante l’infanzia il numero e tipo di ricordi è molto scarso perché non contestualizzati, non legati a tempi e luoghi precisi tipo una fotografia sfocata.

Questo è il nostro bambino, un insieme frizzante e vivace di stimoli, fasi e rivoluzioni che lo rendono l’essere unico di cui ci siamo innamorate.

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